Quando può essere abbandonata la casa coniugale?

Ritorniamo su un tema tanto caro alle persone che stanno vivendo una crisi matrimoniale perché, lo sappiamo, nel pieno di una crisi la prima cosa che uno dei due coniugi pensa è: “Basta, me ne vado di casa, non ce la faccio più!” Ed a quel punto, sorge il solito dubbio: “Ma se me ne vado, scatta la violazione dell’abbandono del tetto coniugale?” Si cerca allora qualche consiglio dall’amico di turno, si fa qualche ricerca su internet, per poi finire quasi immancabilmente dall’avvocato al quale viene rivolta la solita domanda: “Ma cosa rischio se me ne vado?”. Cercherò, allora, di fare un brevissimo punto sulla questione. Possiamo dire innanzitutto che la casa può essere abbandonata: a) quando è impossibile continuare a convivere con l’altro coniuge: b) quando i continui litigi con la suocera (convi-vente) hanno reso il clima intollerabile; c) in caso di vessazioni o maltrattamenti. Conseguentemente, è chiaro, che non è possibile (e consigliabile) lasciare l’abitazione coniugale in caso di piccoli screzi o difficoltà passeggere perché ciò concreterebbe la violazione di un obbligo matrimoniale. Peraltro, si registra un aumento delle separazioni a causa continue e sempre più esasperanti ingerenze della suocera nel menage coniugale della coppia. Qualcuno si chiederà a questo punto: ma cosa c’entra il rapporto tra nuora e suocera se qui si discute di problemi tra moglie e marito. Ed ecco che sono proprio le ultime sentenze dei Tribunali a precisare che in capo al marito esiste un vero e proprio dovere di difendere la propria moglie dalle anomale ingerenze della propria madre. Il marito deve cioè risolve-re e mitigare le continue discussioni tra nuora e suocera. Se non lo fa rischia di assumersi tutte le conseguenze del fallimento del proprio matrimonio. Resta inteso, poi, che queste poche righe non hanno e non possono avere la presunzione di dare una risposta al quesito iniziale valida per tutte le vicende familiari essendo evidente che ogni situazione va comunque valutata ed approfondita di volta in volta assieme al proprio avvocato.  

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