ARTICOLO USCITO SUL GAZZETTINO: “Coniugi in lite sul vaccino il giudice ordina la terapia“
PER UNA DISAMINA COMPLETA: “Padre si oppone al vaccino anti Covid del figlio? La madre va autorizzata alla somministrazione“
IL FATTO
Il nostro Studio ha seguito un caso (il primo balzato alle cronache nazionali) di una madre la quale riteneva opportuno sottoporre la figlia adolescente alla vaccinazione contro il Papilloma Virus alla luce anche di un certificato della pediatra della minore che attestava la familiarità per detta patologia. Il padre, tuttavia, si opponeva. Da qui il ricorso al Tribunale patavino.
Tribunale Padova, Sez. I, Sent., 18/04/2016, n. 300
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
TRIBUNALE ORDINARIO di PADOVA
SEZIONE PRIMA CIVILE
Giudici:
Presidente: Dott. Francesco Spaccasassi
Giudice rel.: Dott. Federica Fiorillo
Giudice: Dott. Francesca Zancan
ha pronunciato il seguente
DECRETO
Nel procedimento sopra indicato promosso ai sensi degli art. 316 cc dalla signora T. S., nei confronti del signor T. D., genitori della minore T. V. nata il […], riconosciuta da entrambi i genitori.
Rilevato che la ricorrente, in qualità di genitore esercente la responsabilità genitoriale sulla figlia minore V., ha chiesto che il Tribunale dirima il contrasto insorto tra i genitori in merito all’opportunità di sottoporre la minore stessa alla vaccinazione contro il Papilloma Virus e che, permanendo tale contrasto, il Tribunale attribuisca il potere di decisione su tale questione alla ricorrente, in quanto più idonea a curare l’interesse della figlia;
esaminati gli atti e i documenti prodotti e sentita la ricorrente all’udienza del 05/04/2016;
rilevato che, nonostante la regolare notifica del ricorso, il resistente non si è costituito né ha presenziato all’udienza, rendendo pertanto impossibile il tentativo di dirimere il contrasto insorto
tra i genitori;
ritenuto che la vaccinazione contro il Papilloma Virus risponda all’interesse della minore, per quanto addotto anche dal medico pediatra della stessa (dott.ssa A. M. B., doc.4), che ha rilevato come la familiarità della minore rispetto alle neoplasie dell’utero renda particolarmente consigliabile nel caso di specie la vaccinazione contro il Papilloma Virus;
rilevato come la mancata costituzione del resistente renda di fatto del tutto ingiustificato il suo rifiuto alla somministrazione del vaccino;
ritenuto superfluo procedere all’ascolto della minore interessata, che non ha ancora compiuto gli anni dodici;
ritenuto, per quanto sopra detto, che ai sensi dell’art. 316 cc, essendo stato impossibile dirimere il contrasto insorto tra i genitori, la ricorrente sia la più idonea a curare l’interesse della figlia minore con riguardo alla vaccinazione contro il Papilloma Virus;
ritenuto che, sulla base del principio di soccombenza, l’esito del ricorso giustifica la condanna del resistente alla rifusione in favore della ricorrente delle spese di lite, liquidate come da dispositivo in conformità ai parametri di cui al d.m. 55/2014 per i procedimenti di volontaria giurisdizione di valore indeterminabile.
P.Q.M.
Visto l’art. 316 c.c.;1) dispone che ogni decisione circa il consenso alla vaccinazione contro il Papilloma Virus della minore T. V., nata ad […] sia presa dalla madre T. S.; 2) condanna il resistente T. D. al pagamento in favore della ricorrente Trevisan Sara delle spese di lite, liquidate in € […] a titolo di compensi per l’attività professionale svolta, oltre spese generali nella misura del 15%, Iva e Ca come per legge.
Padova, 5 aprile 2016